libraia978
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Questa la trama:
Roccacolomba. Sicilia. 25 settembre 1963.
E' morta la Mennulara, al secolo Maria Rosalia Inzerillo, domestica della famiglia Alfalippe, del cui patrimonio è stata da sempre “e senza mai venir meno al ruolo subalterno“ oculata amministratrice.
Tutti ne parlano perchè si favoleggia sulla ricchezza che avrebbe accumulato, forse favorita dalle relazioni con la mafia locale. Tutti ne parlano perchè sanno e non sanno, perchè c'è che la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine. Senza di lei Orazio Alfalippe, uomo sensuale e colto, avrebbe dissipato proprietà e rendite. Senza di lei Adriana Alfalippe, una volta morto il marito, sarebbe rimasta sola in un palazzo immenso. Senza di lei i figli di Orazio e Adriana, Lilla, Carmela e Gianni sarebbero cresciuti senza un futuro.
Eppure i tre fratelli, tornati nel deserto palazzo di famiglia, credono di avere tutti dei buoni motivi per sentirsi illusi e beffati dalla donna, apparentemente rozza e ignorante, che ora ha lasciato loro uno strano testamento.
Voci, testimonianze e memorie lascino emergere un affresco che è insieme uno straordinario ritratto di donna e un ebbro teatro mediterraneo di misteri e passioni, di deliri sensuali e colori dell'aria, di personaggi e di visioni memorabili.
Primo romanzo dell'autrice, che è stata una rivelazione di qualche anno fa personalmente tutta questa gran cosa non l'ho trovato anzi è stato piuttosto una delusione, molto noioso e lento. L'unica cosa bella è l'ambientazione, ma non basta a recuperare tutto il resto.
Roccacolomba. Sicilia. 25 settembre 1963.
E' morta la Mennulara, al secolo Maria Rosalia Inzerillo, domestica della famiglia Alfalippe, del cui patrimonio è stata da sempre “e senza mai venir meno al ruolo subalterno“ oculata amministratrice.
Tutti ne parlano perchè si favoleggia sulla ricchezza che avrebbe accumulato, forse favorita dalle relazioni con la mafia locale. Tutti ne parlano perchè sanno e non sanno, perchè c'è che la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine. Senza di lei Orazio Alfalippe, uomo sensuale e colto, avrebbe dissipato proprietà e rendite. Senza di lei Adriana Alfalippe, una volta morto il marito, sarebbe rimasta sola in un palazzo immenso. Senza di lei i figli di Orazio e Adriana, Lilla, Carmela e Gianni sarebbero cresciuti senza un futuro.
Eppure i tre fratelli, tornati nel deserto palazzo di famiglia, credono di avere tutti dei buoni motivi per sentirsi illusi e beffati dalla donna, apparentemente rozza e ignorante, che ora ha lasciato loro uno strano testamento.
Voci, testimonianze e memorie lascino emergere un affresco che è insieme uno straordinario ritratto di donna e un ebbro teatro mediterraneo di misteri e passioni, di deliri sensuali e colori dell'aria, di personaggi e di visioni memorabili.
Primo romanzo dell'autrice, che è stata una rivelazione di qualche anno fa personalmente tutta questa gran cosa non l'ho trovato anzi è stato piuttosto una delusione, molto noioso e lento. L'unica cosa bella è l'ambientazione, ma non basta a recuperare tutto il resto.
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