zaratia
Sideshow
Dopo la brutta esperienza con "La Compagnia dei Celestini" mi sono letto questo libricino di Benni: giudizio ottimo!!! Un libro umoristico molto ben scritto, veramente divertente!!! Ho notato che almeno un paio di personaggi che Paolo Villaggio ha inserito nei suoi film della seria "Fantozzi" soo ispirati a personaggi di questo libro: tra essi il mitico fornaio interpretato da Abatantuono e il Fantozzi sciatore che va a prndere i treno con la sua compagnia di colleghi...
E' un libro poco impegnativo ma molto divertente, parodia del più tipico dei bar anni settanta o primi anni ottanta!!!
Ci sono bar e bar e poi c'è il Bar Sport che tutti li accomuna e li fonde in un solo paradigmatico universo, in una sola grande scena di umanità raccolta sotto la fraterna insegna come intorno a un fuoco, intorno al calore di un'àidentit minacciata. Stefano Benni, con il suo Bar Sport, ha aperto la porta su un mondo che per tutti è diventato un luogo, anzi il luogo familiare per eccellenza. Il Bar Sport è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la "Luisona", la brioche paleolitica condannata a un'esposizione perenne in perenne attesa del suo consumatore. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (proprio così, con due n) che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quella del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere) e delle allucinazioni estive. Vagando e divagando Benni ha scritto la sua piccola commedia umana, a cui presto aggiungerà un nuovo capitolo. Ebbene sì, Bar Sport è vivo, è ancora vivo.
E' un libro poco impegnativo ma molto divertente, parodia del più tipico dei bar anni settanta o primi anni ottanta!!!
Ci sono bar e bar e poi c'è il Bar Sport che tutti li accomuna e li fonde in un solo paradigmatico universo, in una sola grande scena di umanità raccolta sotto la fraterna insegna come intorno a un fuoco, intorno al calore di un'àidentit minacciata. Stefano Benni, con il suo Bar Sport, ha aperto la porta su un mondo che per tutti è diventato un luogo, anzi il luogo familiare per eccellenza. Il Bar Sport è quello dove non può mancare un flipper, un telefono a gettoni e soprattutto la "Luisona", la brioche paleolitica condannata a un'esposizione perenne in perenne attesa del suo consumatore. Il Bar Sport è quello in cui passa il carabiniere, lo sparaballe, il professore, il tecnnico (proprio così, con due n) che declina la formazione della nazionale, il ragioniere innamorato della cassiera, il ragazzo tuttofare. Nel Bar Sport fioriscono le leggende, quella del Piva (calciatore dal tiro portentoso), del Cenerutolo (il lavapiatti che sogna di fare il cameriere) e delle allucinazioni estive. Vagando e divagando Benni ha scritto la sua piccola commedia umana, a cui presto aggiungerà un nuovo capitolo. Ebbene sì, Bar Sport è vivo, è ancora vivo.
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