Palmaria
Summer Member
Carla, insegnante di lettere in un liceo di Torino, è la voce narrante di questo romanzo. Al centro della vicenda sono i problemi quotidiani con cui la protagonista deve confrontarsi, ma soprattutto il rapporto intenso e profondo che instaura con una sua allieva particolarmente sensibile e intelligente, Tanni. Nasce tra loro una complicità che porterà la ragazzina a confessare una difficile situazione familiare, con la madre che se ne è andata, il padre che ha qualche problema con l'alcol e un fratello più piccolo da accudire. Ed è solo con lei che Carla condividerà un progetto apparentemente folle, cui ha dedicato tempo e passione: quello di far volare le galline che alleva nel giardino di casa.
Devo dire che ho veramente divorato questo libro, non per la trama, in sè comunque delicata e malinconica, sebbene non chissà quanto avvincente, ma per la grande capacità dell'autrice di coinvolgermi nella passione per l'insegnamento della protagonista e nel tentativo di essa di trasmettere questa passione ai suoi allievi, cercando di rendere loro massimamente interessante ogni spiegazione, ogni concetto, spaziando dalla grammatica alla letteratura. Una simile passione, confida la Mastrocola in questo romanzo fortemente autobiografico, viene sempre più spesso mortificata, tra l'altro, dai meccanismi scolastici di aggiornamento professionale, di collegi docenti e di debiti formativi, ma la missione dell'insegnante potrà ritenersi compiuta quando avrà ispirato interesse, curiosità ed una insaziabile voglia di conoscere almeno in uno dei suoi alunni, uno come Tanni, con la quale la professoressa instaura presto un rapporto speciale, quasi filiale.
Insomma, con questo romanzo la Mastrocola ha fatto nascere in me un'incredibile invidia (ed al giorno d'oggi non è poco...!!!) nei confronti dei professori di lettere, il cui lavoro consiste in fondo nel plasmare e crescere i lettori di domani e nell'instillare in loro l'amore per la nostra lingua.
Voto: 4/5!
Devo dire che ho veramente divorato questo libro, non per la trama, in sè comunque delicata e malinconica, sebbene non chissà quanto avvincente, ma per la grande capacità dell'autrice di coinvolgermi nella passione per l'insegnamento della protagonista e nel tentativo di essa di trasmettere questa passione ai suoi allievi, cercando di rendere loro massimamente interessante ogni spiegazione, ogni concetto, spaziando dalla grammatica alla letteratura. Una simile passione, confida la Mastrocola in questo romanzo fortemente autobiografico, viene sempre più spesso mortificata, tra l'altro, dai meccanismi scolastici di aggiornamento professionale, di collegi docenti e di debiti formativi, ma la missione dell'insegnante potrà ritenersi compiuta quando avrà ispirato interesse, curiosità ed una insaziabile voglia di conoscere almeno in uno dei suoi alunni, uno come Tanni, con la quale la professoressa instaura presto un rapporto speciale, quasi filiale.
Insomma, con questo romanzo la Mastrocola ha fatto nascere in me un'incredibile invidia (ed al giorno d'oggi non è poco...!!!) nei confronti dei professori di lettere, il cui lavoro consiste in fondo nel plasmare e crescere i lettori di domani e nell'instillare in loro l'amore per la nostra lingua.
Voto: 4/5!