310° MG - La monaca di Simonetta Agnello Hornby

MonicaSo

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La cosa che ho capito meno è tutta l'invidia e la cattiveria che circonda Agata. Se le monache hanno la vocazione allora devono essere per lo meno caritatevoli... se non ce l'hanno, come lei, allora perché non provare a essere solidali?
 

qweedy

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La cosa che ho capito meno è tutta l'invidia e la cattiveria che circonda Agata. Se le monache hanno la vocazione allora devono essere per lo meno caritatevoli... se non ce l'hanno, come lei, allora perché non provare a essere solidali?
Vero, di solidarietà Agata non ne trova molta, né tra le sorelle, né tra le consorelle.
Forse l'autrice voleva sottolineare quanta poca carità cristiana ci fosse nei monasteri e tra i religiosi.
 

Roberto89

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Piano piano sto andando avanti. Penso che Agata, viste le poche o nulle alternative, abbia fatto bene a scegliere di restare al monastero. Spero però che questo non le chiuda altre porte, più avanti. Immagino che piano piano dimenticherà Giacomo e forse questo la aiuterà a cercare altri modi di costruirsi un futuro che non sia quello imposto dalla madre.

Intanto un commento sui titoli: sono lunghetti e volutamente rivelatori, però ogni volta ci casco e li leggo 😆
 

Roberto89

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Più vado avanti e più questo romanzo mi fa pensare a Jane Eyre. Agata da un lato riesce a trovare una sua identità, raggiungendo poi la maggiore età, dall'altro continua a tornarle il dubbio che quella non sia la vita giusta per lei. Il desiderio di amore e di una famiglia è troppo forte, torna sempre, specie quando una scelta drastica si avvicina. Agata vivrebbe felice se solo potesse fermare il tempo, non invecchiare, mentre il mondo intorno a lei cambia, forse nuove occasioni arrivano, anche dopo anni, che importa? e finalmente potrebbe scegliere la vita per lei.

Dopo aver dimenticato Giacomo (sono stati decisivi il suo comportamento coi figli e l'assistere alla sua... ehm... routine cosmetica) senza accorgersene Agata si riscopre innamorata di James.

Spero che alla fine, come per Jane Eyre, tutto questo percorso e queste sofferenze siano ripagate e possa finalmente trovare la sua felicità.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Ho finito e mi è piaciuto, ho apprezzato il finale in qualche modo aperto e improvviso.
Ho trovato una scrittura molto bella dal punto di vista formale, armoniosa nell'alternare fatti storici, descrizione ambientale delle città, dei monasteri e della vita monastica. Il conflitto interiore della protagonista è reso molto bene e penso che il romanzo sarebbe stato molto più d'impatto se si fosse concentrato sul rapporto conflittuale tra Agata e la madre che è stata la causa della sua infelicità. Aggiungendo la storia d'amore, secondo il mio punto di vista, si è trascurato il tema iniziale del romanzo, la crudeltà materna nel voler imporre alla figlia la vita del chiostro ma forse l'autrice, tramite la figura di James, ha voluto dare a tutte le Agata del passato quel sogno romantico che nella vita reale purtroppo non hanno potuto avere.
Annoto qui, così mi rimangono impressi, gli spostamenti di Agata:
Da Messina a Napoli
Monastero di San Giorgio Stilita (Napoli)
Conservatorio di Smirne (Napoli)
Da Napoli a Palermo
Da Palermo al golfo di Castellammare, al porto di Trapani, scalo a Licata, viaggio su un carro diretto a Chiana
Monastero benedettino del Santissimo Sacramento (Chiana)
In carrozza verso il caricatoio di Licata, porto di Siracusa, porto di Napoli, in carrozza verso Salerno
Giardino della Minerva (Salerno)
 

Roberto89

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Dovrebbe essere questo il libro che James regala ad Agata

Il monaco (Matthew Gregory Lewis), 1796
Il romanzo, ambientato a Madrid, narra del monaco cappuccino Ambrosio, il quale, celebrato per la propria presunta santità, diviene il confessore più ricercato e colui alle cui prediche domenicali presenzia tutta la città. Ma il demonio è in agguato: sfruttando alcuni aspetti della sua personalità che egli non riconosce come proprie debolezze, lo condurrà nell'abisso della perdizione, avviluppato nel quale Ambrosio compirà una serie di azioni nefande che culmineranno nella vendita della propria anima. Il Monaco (A Monk: a romance), pubblicato per la prima volta nel 1796, è una gothic novel, il primo e più famoso lavoro dell'autore britannico M.G. Lewis. Il romanzo ebbe subito notevole successo, tuttavia non senza suscitare grande scandalo. L'opera infatti si pone nell'ambito della tradizione del romanzo gotico tedesco, e ne contiene tutti gli elementi di genere: castelli, abbazie, conventi, segrete, fantasmi, ma anche violenze, stupri, incesti, presenze demoniache. Nel 1798, allora, l'autore ne propose una versione censurata, priva di alcune delle situazioni più scabrose, ma ciò nonostante dai toni ancora molto forti, anche per lettori del XXI secolo.
 

Roberto89

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Finito, confermo che il finale è un po' troppo aperto e frettoloso, a dispetto di altre parti volutamente prolisse. Peccato, perché anche se è ovvio come va a finire (altrimenti l'autrice avrebbe detto qualcosa), sarebbe stato bello saperne di più.
 

alevale

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Ragazzi perdonatemi, sono stata indisciplinata🙈 ho calcolato male i tempi e ho dovuto interrompere causa breve vacanza in Irlanda.
Ora mi scongelo 😅 e riprendo la lettura.
Non ho letto i vostri commenti, sono arrivata solo a metà e la lettura è molto più scorrevole.
Vi chiedo scusa per il ritardo. Al più presto commentero' anche io
 

alevale

Well-known member
Finito ora!
Meglio tardi che mai...
Allora, mi è piaciuto, la seconda parte più della prima.
Interessanti le descrizioni accurate della vita monastica, la storia diventa avvincente e il lieto fine gradito (mi sarebbe piaciuto, e qui viene fuori il mio lato romantico, che ci fosse stato un capitolo che raccontasse la loro fuga, l'inizio della loro vita insieme, ma l'autrice l'ha voluto lasciare all'immaginazione del lettore, a meno che non ci sia un seguito ... La monaca 2 la vendetta😁
L'ho trovato in generale ben scritto.
Forse la cosa che mi ha colpita di più è lo stato di abbandono di Agata, anche perché in effett ie cose andavano proprio così 😒
Alla prossima ragazzi, grazie sempre a voi per la compagnia
 
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