È un libro da “ascoltare” –se possibilmente- tutto d’un fiato, come fosse un’arringa davanti ad una giuria. Il racconto è interamente fatto da un gruppo di ragazzi che ha fatto da “osservatore” della vita di queste sorelle, prima ed anche successivamente alla loro morte. Spiandole, cercandole, odorandole, immaginandole, cercando di approcciarsi a loro, nonostante l’ostilità dei genitori.
L’ho trovato un poco lento nella parte centrale, si allunga in alcune descrizioni, nel periodo che intercorre tra il suicidio della prima delle sorelle Lisbon e i successivi, che non m’aspettavo avvenissero in quella maniera. Dopodiché si va verso la fine con una quasi analisi atta a capire le motivazioni che hanno portato a queste morti. Le pagine che mi sono piaciute di più, sono le ultime due del libro, che vanno a ricondensare il tutto, evocando le ragazze e cercando di comprenderne i suicidi.