Matsumoto, Seicho - Come sabbia tra le dita

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Trama:
Tokyo, 12 maggio 1961. Nelle prime ore del mattino, sui binari della stazione di Kamata, viene trovato il cadavere sfigurato di un uomo. Impossibile identificarne i tratti, non c'è alcun nome, solo due labili indizi che sembrano non portare da nessuna parte: la voce di un uomo anziano, che testimoni hanno sentito parlare con un accento caratteristico, e una parola misteriosa, kameda. Per seguirne le tracce l'ispettore Eitarô Imanishi è costretto a una lunga, infruttuosa indagine. I mesi passano, gli interrogativi non trovano risposte, anzi aprono solo nuove domande, tutte le vie si rivelano vicoli ciechi. Ma l'ispettore Imanishi non è uomo da lasciar perdere. E così, quando una serie di circostanze fortuite lo riportano al caso, si rimette in pista, cercando il legame tra il primo delitto e altre morti sospette. Infaticabile e cocciuto, Imanishi dovrà viaggiare per tutto il Paese, e finirà in un pericoloso labirinto fitto di inganni e false piste, da cui riuscirà a emergere solo a fatica con una sconcertante soluzione.

Commento:
Da quest'autore mi aspettavo decisamente di meglio: la costruzione del mistero è molto originale, soprattutto gli omicidi successivi a quello che dà il via alle indagini; la fortuna sfacciata dell'ispettore nel mettere insieme il puzzle è invece difficilmente giustificabile e poco credibile. Il protagonista è la piattezza assoluta, tratta malissimo la moglie e ogni tanto viene folgorato da idee che non si capisce per nulla di quale riflessione siano il frutto. Negli ultimi capitoli tutto si fa più chiaro e non è impossibile intuire la soluzione giusta, però in quelli centrali la confusione regna sovrana, tanto che più di una volta sono tornata indietro per controllare che non mi forsi persa pezzi. Nonostante tutto credo che i neofiti del genere potrebbero apprezzarlo, si legge abbastanza velocemente malgrado lo stile molto asciutto e il finale è solido.
 
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