Ellis, Bret Easton - Le schegge

Roberto89

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Nell’autunno del 1981, la vita di un gruppo di diciassettenni californiani che frequentano l’elitaria Buckley School viene sconvolta dall’arrivo di un ragazzo tanto affascinante quanto disturbato e perverso. Cosa nasconde Robert Mallory, e qual è il suo legame con il serial killer che sta imperversando in città? In una Los Angeles sensuale e violenta, fatta di feste in piscina e musica new wave, vodka e cocaina, Bret Easton Ellis racconta la sua storia più personale, emozionante e oscura.
 

Roberto89

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In questo suo nuovo libro, il primo che leggo di Ellis, l'autore si è rivelato più che capace di tenere il lettore incollato alla pagina. La storia mi ha coinvolto non solo per la trama ma anche per tutta una serie di domande che nascono spontanee sui personaggi, sui quali Ellis volutamente non approfondisce più di tanto.
La storia è narrata in prima persona, il che aiuta appunto a immergersi nel punto di vista del protagonista, Bret, che dopo anni decide di raccontare una serie di eventi avvenuti, nella finzione del romanzo, quando aveva 17 anni.
All'inizio mi era dispiaciuto che non ci fosse molta introspezione psicologica sui personaggi, dopotutto il lettore vuole capire il perché delle cose che vengono narrate, ma l'autore è stato bravo a far emergere una parte del loro carattere e della loro personalità, inizialmente velata, grazie agli eventi narrati. Certo, la narrazione è in prima persona, quindi non aspettatevi un narratore onnisciente,
che sa tutto di tutti e di cui potete fidarvi al 100% di quello che dice.

Il libro tocca dei temi interessanti ma anche difficili, forse non adatti a tutti i lettori (in base alle loro esperienze personali e alla loro sensibilità). Una lista non esaustiva:
scene dettagliate di sesso, violenza fisica, sangue, violenze su animali, abuso di droghe.
Ma anche quando emergono dettagli preoccupanti, si capisce che non è una cosa fine a sé stessa, si intuisce cioè che è parte della visione del mondo dell'autore, i cui protagonisti hanno spesso (o sempre?) un rapporto difficile con la realtà che li circonda. Insomma, questi temi sono parte della storia, parte integrante dei personaggi e del loro rapporto con gli altri/con se stessi.

Unica pecca del libro, ma credo che anche questo sia nello stile dell'autore (ho visto mesi fa l'adattamento di American Psycho e credo di aver capito che questa è una costante nei romanzi di Ellis), è il finale un po' troppo aperto, forse l'unica cosa che gli è costata la mezza stella che poteva portarlo a 5, almeno per me. Mi ha un po' deluso questa scelta narrativa, restano alcune domande aperte sulle quali è normale che il lettore voglia avere delle risposte. E purtroppo per alcune cose non ci sono nemmeno abbastanza indizi da poter puntare in questa o quella direzione, anche se restando nel dubbio, approfondendo così il proprio punto di vista sulla storia. Oltre a questo, la narrazione è a volte un po' ripetitiva, ma non lo considero un errore da parte dello scrittore bensì parte del punto di vista del narratore/protagonista, che cerca di raccontare gli eventi ma non lo fa in modo perfetto. All'inizio però può dare un po' fastidio.

In sintesi, questo è un romanzo che vi farà nascere molte domande, sia sul protagonista sia sul mondo in cui viviamo (penso che questo romanzo possa essere visto come chiave di lettura del nostro tempo). Ho trovato la storia molto coinvolgente e così complessa da essere adatta a una rilettura, a distanza di tempo, perché conoscere il finale non pregiudica come in altri romanzi il godimento della lettura, piuttosto il contrario. Sicuramente mi invoglia a leggere altro di questo autore.

voto: 4,5 stelle
 
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