Howard, Elizabeth Jane - Quel tipo di ragazza

estersable88

dreamer member
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Anne e Edmund Cornhill, entrambi sulla quarantina, sono una coppia felice, appagata e ben assortita. Vivono in un’idilliaca dimora di campagna non lontana da Londra, dove lui si reca ogni giorno per lavoro, mentre lei si dedica alla casa, al giardino, alla gatta incinta e alla cucina, preparando deliziose cene per il marito. Edmund ha una matrigna illustre, la ricchissima Clara, che conduce una vita mondana ed errante e un giorno chiede ai due di ospitare la figlia Arabella, ventenne bellissima e smarrita, che si presenta così alla loro soglia con un ingombrante carico di abiti splendidi e di carenze affettive. La comparsa della ragazza nella vita della coppia è fin da subito destabilizzante: Anne e Edmund, che non hanno figli, si sentono inizialmente chiamati a farle da genitori. Ma Arabella è una seduttrice nata e anche dietro le relazioni più solide si celano delle crepe. Ben presto, infatti, gli equilibri iniziano a traballare e la situazione degenera completamente... Scritto durante i primi anni di matrimonio con Kingsley Amis, Quel tipo di ragazza è l’analisi precisa di un’unione indistruttibile solo in apparenza, ma anche un’esplorazione magistrale dei tenui legami che costituiscono il tessuto delle nostre vite: una storia toccante sull’amore, la solitudine e il desiderio.

Se volessi trovare una parola che ben rappresenti questa storia, probabilmente sceglierei "equilibrio". In primis per quando è stata scritta: i primi anni '70, specie in Inghilterra – dove questo libro è ambientato -, sono un periodo ponte tra il perbenismo e il moralismo affettato di matrice ottocentesca e la rivoluzione politica, culturale e soprattutto sociale che conosciamo, e questo libro rappresenta benissimo questo mix se non proprio esplosivo, di sicuro instabile. Ma equilibrio è anche quello che sussiste da dieci anni nella famiglia Cornhill, fatto di routine collaudate ed apparentemente immutabili, costruito e così pervicacemente mantenuto da entrambi i coniugi, Anne ed Edmund, entrambi così a modo e affiatati. Ma si sa, tutti gli equilibri sono labili, basta un soffio di vento a sgretolarli, e quella che arriva sottoforma di brezza inattesa nella splendida ed isolata villetta dei Cornhill è in realtà una tempesta: si chiama Arabella, ha ventidue anni ed è bellissima. Ospite per un tempo imprecisato dai Cornhill, Arabella è una bomba ad orologeria: è piena di problemi che prevedibilmente una coppia senza figli si intestardisce a risolvere senza averne però le capacità; è dotata di una capacità di sedurre così naturale ed innata da far dubitare su quanto in lei ci sia di studiato e quanto invece sia inconsapevole. Arabella è un personaggio così ambiguo, etereo eppure ingombrante, sfuggente eppure non ignorabile, da risultare perfetto: arriva poi in una coppia troppo perfetta per essere reale, senza apparenti bisogni né scontri, senza attriti né dubbi manifesti, in apparenza inscalfibile ma in realtà così fragile da essere destinata a scoppiare. Ma quale sarà il destino di questa conoscenza così importante per i Cornhill? Un libro deliziosamente pruriginoso, con una patina di eleganza a nascondere le magagne, come nelle più classiche famiglie d'ogni latitudine. I tre personaggi principali sono così ben caratterizzati da stagliarsi nitidi nel racconto, eppure pregi e colpe perdono contorni e definizione dinanzi all'abiezione dell'incapacità di trovare il coraggio delle proprie azioni e dei propri sentimenti. Una storia da cui tutti abbiamo da imparare e su cui tutti troveremo da riflettere... perché nessuno è indenne dal giudizio della propria coscienza.
 

Jessamine

Well-known member
Non scrivo un commento articolato a un libro da decisamente troppo tempo, e non sono sicura che questo sia il libro giusto per ricominciare.
Perché questo è un romanzo che sussurra, ma nel suo sussurro porta con sé una forza dirompente.
Quando leggo Elizabeth Jane Howard io mi rendo conto di avere sempre bisogno di un istante di adattamento per essere sicura di riuscire a lasciare andare i Cazalet e calarmi in una storia nuova: so che è assurdo, perché la sua capacità di delineare davvero con pochissimi tratti personaggi vividi e perfettamente coerenti è sempre affilata, ma sento comunque sempre uno scarto fra i Cazalet e l’epoca storica in cui sono ambientati e qualsiasi cosa io cominci a leggere.
Non so cosa mi sarei aspettata da “Quel tipo di ragazza”: probabilmente tutt’altro tipo di storia, perché la quarta di copertina e l’introduzione mi avevano mandato fuori strada. Non di proposito, perché nessuno dei due è ingannevole: succede esattamente quello che loro fanno intuire, ma con un elemento che io non ero riuscita a figurarmi, ma che mi ha stupita.
Tantissimo.
Elizabeth Jane Howard è maestra nel mostrare il vero volto delle relazioni umane, e questo libro in particolare mostra con una semplicità disarmante concetti che razionalmente potrebbero essere spiegati solo con lunghe riflessioni tortuose, che qui sono assolutamente non necessarie.
Meraviglioso.
 
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