Morrison, Toni - L'occhio più azzurro

qweedy

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“Ai due che mi diedero la vita e a chi mi rese libera”

"Ohio, 1941. Pecola Breedlove, una ragazzina nera che i poverissimi e disgraziati genitori non sono più in grado di mantenere, viene affidata a una modesta ma dignitosa famiglia di colore e presto fa amicizia con le due bambine di casa, Frieda e Claudia, con le quali trascorre le sue giornate. Vittima continua di scherni e maltrattamenti, priva dell'affetto di chi dovrebbe crescerla, e invece abusa della sua innocenza, Pecola prega Dio perché le doni un paio di occhi azzurri. Un desiderio straziante, che l'accompagnerà fino a quando la sua giovane, povera esistenza volgerà alla svolta più drammatica, segnando irreversibilmente il suo destino."

Questo è il primo romanzo di Toni Morrison (premio Pulitzer nel 1988 e prima afroamericana a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1993 per Amatissima) pubblicato nel 1970.
E' un'analisi implacabile dei temi più cari alla scrittrice originaria di Lorain, Ohio, che è lo stesso luogo in cui viene ambientato il romanzo: la perdita di identità dei neri, la forza femminile, il razzismo. Le voci narranti sono bambine nere povere, derise dai bianchi, umiliate dai neri.
E' ispirato ad un fatto autobiografico: una compagna di scuola alle elementari le disse che Dio non esisteva perché lei lo aveva pregato tanto per farle diventare gli occhi azzurri, per sentirsi amata e accettata da tutti, ma lui non l’aveva esaudita.

Quello che più mi ha colpito non è la trama, ma la struttura linguistica e narrativa, davvero sorprendente (ora capisco perché ha vinto il Nobel!). Mentre leggevo l'ho paragonata a Saramago, per la complessità. Ma è una tecnica narrativa particolare, potente, sperimentale, che ci svela fin da subito la fine della storia che viene raccontata a pezzi, per arrivare alla fine a comprendere perché i personaggi hanno agito in un determinato modo. Non ci sono buoni, non ci sono cattivi, ognuno è frutto di ciò che ha vissuto precedentemente.
Un romanzo breve (sono solo 239 pagine) davvero unico, consigliatissimo! E lei è forse la più grande scrittrice afroamericana.


Ogni notte, immancabilmente, pregava per avere gli occhi azzurri. Con fervore, pregava da un anno. Sebbene un po' scoraggiata, non era senza speranza. Perché accadesse qualcosa di tanto meraviglioso ci voleva molto, molto tempo. Così assolutamente e inesorabilmente convinta che solo un miracolo l'avrebbe confortata, non poteva conoscere la propria bellezza. Vedeva solo quel che c'era da vedere: gli occhi degli altri."

"L'amore non è mai migliore di chi ama. I malvagi amano con malvagità, i violenti con violenza, i deboli con debolezza e gli stupidi in modo stupido, ma l'amore di un uomo libero non è mai sicuro. non c'è dono per la persona amata. Solo chi ama possiede il suo dono d'amore. Chi è amato viene reciso, neutralizzato, congelato nello sguardo dell'occhio interiore di chi ama.“

"Tutti noi ci sentimmo sani dopo esserci purificati su di lei. Eravamo bellissimi quando stavamo accanto alla sua bruttezza. La sua semplicità ci decorava, la sua colpa ci santificava, il suo dolore ci faceva scoppiare di salute, la sua goffaggine ci faceva pensare di essere brillanti. "
 
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