Amaral, Gaia - Manuzzelle

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"Ada e Elda sono amiche fin da bambine. Condividono un segreto traumatico, che ha sconvolto la loro infanzia. Ma mentre Ada ha deciso di sfuggire al passato abbandonando il natio paesino nelle Madonie per seguire il marito al Nord, Elda ha sposato il Signore, entrando in un convento di clausura. Poi, con la Seconda guerra mondiale, la loro corrispondenza si è interrotta. Nella primavera del 1945 Ada viene raggiunta da un telegramma di sua madre: Elda, data per morta un anno prima, forse in realtà è viva, nascosta da qualche parte nel monastero della Madonna della Catena, e in pericolo. Potrebbe persino aver avuto un bambino. Il ritorno a casa di Ada assume in fretta risvolti inquietanti: un libro rosso che qualcuno sembra volere a tutti i costi, un elenco di nomi di donne che apparentemente non hanno nulla in comune, una morte violenta e un simbolo strano e ricorrente, la Civetta di Minerva. E lassù, arroccato sullo strapiombo, il convento dove di certo si trova la chiave di tutti gli enigmi. È davvero una buona idea cercare di entrare fra quelle mura? Sarà mai possibile uscirne?"

Un romanzo d'esordio che è un gioiellino di discreta bellezza, sullo sfondo di una Sicilia viscerale. La protagonista Ada è una donna forte, pronta a tutto per salvare l'amica d'infanzia, perfino a entrare a sua volta come postulante nel convento di clausura, per scoprire quale segreto inconfessabile si cela tra le mura gelide e silenziose del monastero.

“Manuzzelle", in dialetto, significa piccole manine. Ci sono molti dialoghi in siciliano, ma direi che sono più o meno comprensibili.

Consigliato!
 
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