Jebreal, Rula - Il cambiamento che meritiamo

qweedy

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Chi di noi non ricorda il significativo ed appassionato intervento al Festival di Sanremo di Rula Jebreal riguardante la tragedia di sua madre Nadia, una storia di violenza con un esito drammatico che purtroppo ricalca altre tragedie simili in ogni parte del mondo? Ebbene, Rula Jebreal, parafrasando il pensiero di Toni Morrison: «Mi hanno insegnato che chi ha un minimo di libertà deve liberare le altre donne. La mia arma sono le parole», ha scritto questo libro intitolato Il cambiamento che meritiamo-Come le donne stanno tracciando la strada verso il futuro,

"Siamo immersi nelle turbolenze di una crisi spaventosa ma che può spalancarci - se sapremo agire con decisione - la strada di una grande svolta, quel cambiamento duraturo che in tanti auspichiamo. Oggi, nel mondo, una donna su tre è vittima di abusi e quotidianamente oltre cento donne sono assassinate da uomini che dichiarano di amarle. Occorre intervenire prima che questo tsunami di violenza destabilizzi, con conseguenze fisiche e psicologiche, anche le prossime generazioni, perché la violenza si ripercuote su tutta la famiglia e su intere comunità, e Rula Jebreal lo sa bene. Dopo lunghi anni, soffocata dal silenzio, in queste pagine ha voluto restituire voce alla storia di sua madre Nadia, vittima della brutalità degli uomini, e a molte storie e testimonianze di altre donne coraggiose, sopravvissute, pronte a rialzarsi, donne che non hanno paura di combattere. Le unisce il perpetuarsi di un'ingiustizia che si compie dalla notte dei tempi e che, ancora oggi, non accenna a placarsi. "Noi donne siamo il filo intessuto nella trama che impedisce al disegno di disfarsi. Agire per il benessere delle donne significa agire per il benessere della comunità e della società intera. Donne e uomini, insieme dobbiamo assumerci la responsabilità di un ruolo in questa lotta, se vogliamo costruire un futuro degno delle speranze delle nostre figlie e dei nostri figli".

Una riflessione sul mondo di oggi, sulle donne, sulla politica.
Con linguaggio diretto e scorrevole e al tempo stesso poetico l'autrice ci mostra come la durezza degli eventi diviene 'possibilità' che trasforma le protagoniste da vittime in guerriere.

Consigliato a chi ha apprezzato il monologo a Sanremo di Rula Jebreal, che qui approfondisce e amplia il discorso.

«Il mondo che si sta affacciando sugli anni Venti del Duemila, è un mondo in rivolta contro la violenza e la sopraffazione patriarcale. Ma la protesta non appartiene più solo alle donne. Anziché voci singole, anzichè piccoli cori, saremo un’unica, grande, variopinta orchestra capace di cambiare la musica di un Paese. E poi del mondo intero».
 
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